Il 16 maggio 1946 nel cortile della prigione di Hamelin un uomo sale le scale che conducono al patibolo, accetta la benda sugli occhi e si fa placidamente collocare il cappio attorno al collo. Ma il vero boia della situazione non è l'esecutore quanto il condannato: Karl Eberhard Schöngarth, questo il suo nome, si era macchiato di quello che il tribunale militare britannico aveva definito "un programma di terrore senza autorizzazione superiore". Comandante di Einsatzgruppe, responsabile dei massacri di Byalistok e Lvov, partecipante alla conferenza di Wannsee, ...
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