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Lingua: ITALIANO

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Uomini e Boschi (pt.20) - La foresta demaniale di Paneveggio, la memo

In questa puntata si racconta uno stralcio importante della lunga storia della foresta di Paneveggio. Si incrociano due interviste, quella fatta al dottor Donato Nardin, amministratore della foresta negli anni dal 1954 al 1968, con quella del professore Pietro Piussi dell’Università di Firenze, per raccontare come è stato affrontato uno dei problemi di questa foresta, cioè la sua difficoltà di rinnovazione.
Nel passato il sistema di rinnovazione era artificiale: si tagliava a raso il bosco e poi si rimboschiva, un tipo di selvicoltura che in quegli anni i ... continua

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Uomini e boschi (pt.21) - In ricordo di Tello Nardin

Quella di Donato Nardin (per tutti Tello) è stata una lunga esistenza di quasi un secolo in cui ha vissuto da protagonista la gestione del territorio montano nei primi decenni dell’autonomia del Trentino. Il suo essere homo faber con una spiccata propensione all’innovazione e senza la paura del cambiamento ha caratterizzato la sua attività di dirigente nei servizi forestali trentini. Nella gestione del demanio forestale ha introdotto novità tecniche in ambito selvicolturale e nell’utilizzazione dei boschi, che gli hanno consentito di far fronte con successo ... continua

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Uomini e boschi (pt.22) - Il Sarca

Lorenzo Malaga, dirigente del Servizio Bacini Montani e appassionato storico del territorio, si fa promotore di un coinvolgente viaggio alla scoperta del bacino del torrente Sarca. La sua competenza, maturata in oltre trent'anni di esperienza professionale, si traduce in una narrazione che ci permette di esplorare la storia intricata di questo affascinante bacino fluviale, dalle maestose vette della Presanella fino alle rive del suggestivo lago di Garda. Un’occasione unica per approfondire la connessione tra la natura e la storia, testimoniata dalla ricca esperienza ... continua

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Uomini e boschi (pt.24) - Il sentiero degli abeti giganti giganti in Val Noana

La val Noana, in Primiero, è molto conosciuta nel mondo forestale perché i suoi boschi sono esempi di spiccata naturalità. Si tratta di ecosistemi forestali cresciuti su terreni particolarmente fertili, con una struttura disetanea e una composizione mista di abete bianco, abete rosso e faggio. In questi boschi molti abeti raggiungono dimensioni notevolissime con altezze che vanno dai 40 ai 50 metri. Per queste caratteristiche è stato creato un sentiero lungo il quale si possono ottenere informazioni.

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Uomini e boschi (pt.25) - Marcesina. Vaia 4 anni dopo

Quattro anni dopo la distruzione provocata da Vaia nei boschi di Marcesina di proprietà dei Comuni di Enego (VI) e Grigno (TN) da parte del dottore forestale Diego Sonda, responsabile della sicurezza del più grande cantiere forestale mai allestito in Italia (circa 340.000 m³ asportati) viene fatto un sintetico ma interessante resoconto delle problematiche affrontate e risolte (fra cui la pandemia di Covid). La sua intervista si interfaccia con quella del custode forestale di Grigno che fornisce anche alcune informazioni su come si opererà d’ora in avanti.

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Uomini e boschi (pt.26) - La rinnovazione naturale del bosco

Il dottore forestale Lucio Sottovia illustra la situazione dell’ecosistema forestale dopo il passaggio della tempesta Vaia. Spiega come il bosco non sia solo quello visibile, il soprassuolo, ma come una parte importante stia nel terreno. Ed è dal terreno che ripartirà il recupero naturale di un soprassuolo forestale, una dinamica che, osservando bene è già in atto con la presenza di molte piantine di specie diverse. È quindi discutibile e giustificabile solo in certe situazioni dove esiste un’urgenza particolare l’esecuzione di rimboschimenti per rifare il ... continua

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Uomini e boschi (pt.27) - La fluitazione sul Torrente Maso

Quella della fluitazione del legname in Valsugana è una storia pressoché totalmente dimenticata. Il Museo etnografico di Carzano qualche anno fa ha intrapreso delle ricerche per trovare delle tracce sul terreno e in effetti delle testimonianze mute dirette ed indirette sono state individuate. Con queste tracce, insieme ai documenti ritrovati presso l’Archivio di Stato di Trento dal dottore forestale Mario Cerato, è stato possibile ricostruire in modo sufficientemente dettagliato le complesse e travagliate vicende della fluitazione sul Brenta e sul suo affluente ... continua

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Uomini e Boschi (pt.3) - Il dopo Vaia. Il recupero dei boschi

Uno dei problemi posti dalla tempesta Vaia è quello del recupero vegetazionale delle aree di bosco distrutte. Su gran parte della superficie dove il bosco è stato atterrato il recupero avverrà secondo processi naturali di disseminazione naturale, ma in certe situazioni, come su versanti ripidi a monte di strade o abitati o in zone di possibile distacco di valanghe, sarà necessario accelerare il processo di recupero della copertura forestale mediante rimboschimenti. L’attività vivaistica in Trentino era stata abbandonata ormai da molti anni in quanto non più ... continua

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Uomini e Boschi (pt.4) - Il dopo Vaia. Lavorare in sicurezza

Dopo l’evento di Vaia da parte dei Servizi forestali della Provincia autonoma di Trento è stato predisposto un Piano d’azione per le foreste. Sulla base delle esperienze maturate in Europa in eventi di questo tipo, il Piano ha previsto anche la necessità di provvedere a un’attività di formazione specifica di coloro che operano nell’utilizzazione della grande massa di schianti. L’utilizzazione delle piante schiantate richiede infatti delle modalità di utilizzazione particolari soprattutto per garantire la sicurezza dei boscaioli. A questo scopo è quindi ... continua

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Uomini e Boschi (pt.5) - Il dopo Vaia. Marcesina, utilizzazioni

L’evento di Vaia sull’Altopiano di Marcesina è stato devastante per i boschi. Una notevole quantità degli schianti è stata acquistata dalla ditta Duferco che per l’utilizzazione si avvale di ditte austriache, estoni e finlandesi. Nei boschi colpiti vi sono situazioni diversificate per fertilità e condizioni selvicolturali e che quindi presentano condizioni differenti sotto l’aspetto dell’utilizzazione. Viene descritta l’utilizzazione in atto mediante macchine che consentono l’allestimento del legname sul letto di caduta e l’esbosco su piste ... continua

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