Storie di scientifica ironia è una collana di racconti alla scoperta delle storie di scienziati e filosofi, inventori, esploratori, di oggetti, congegni e concetti che oggi ci mostrano frammenti di un passato che ha ancora tanto da insegnarci.
Perché “a essere imprevedibile non è solo il futuro: schegge di un tempo che non esiste più possono oggi trasformarsi in utensili indispensabili per affrontare il nostro tempo e le sfide imposte dal progresso”.
Dario è uno storico della scienza che oltre all’attività e alle ricerche accademiche è da sempre interessato alla divulgazione scientifica.
Un vulcano gigantesco, la più grande eruzione della storia umana. Un cataclisma che ha messo in serio pericolo tutto il mondo occidentale. Certamente un dramma, che come tutti i momenti difficili ha smosso animi e risorse, ha in qualche modo contribuito al cambiamento, ha dato vita a nuovi orizzonti filosofici e scientifici.
La storia di questa eruzione è infatti legata alla nascita di un libro, anzi addirittura di un genere letterario e all’invenzione di un mezzo di trasporto che ha cambiato i secoli successivi.
Difficile da immaginare, ma sorprendentemente ...
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Cosa potrebbe legare un ospedale pediatrico a un Gran premio di Formula 1? Apparentemente parliamo di due mondi lontanissimi tra loro, che invece qualche anno fa si sono incontrati dando vita a una piccola rivoluzione che ha probabilmente ha salvato la vita a non pochi bambini.
Una storia che, come spesso capita, sembra poter superare la fantasia: la storia dei meccanici della mitica Ferrari che hanno aiutato dei chirurghi pediatrici inglesi a migliorare il loro lavoro.
L’ennesimo esempio di come le contaminazioni siano preziose fonti d’ispirazione, di come ...
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C’è che la definì un faro, un chiodo, un candelabro o addirittura un’impalcatura fatta di sbarre e di ferro angolare, priva di qualsiasi senso artistico; perfino il potente Pierre Tirard, futuro primo ministro, disse che si trattava di un progetto lontano dalla genialità dei francesi.
Un professore di matematica predisse il crollo della torre una volta raggiunti i 227 metri, altri temettero che fosse in grado di magnetizzarsi e attrarre tutto il ferro della capitale o che potesse attirare temporali e fulmini devastanti.
Parliamo ovviamente della Torre ...
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