Nell'accampamento greco ormai deserto, i Troiani scorgono solo un gigantesco cavallo di legno, che Re Priamo decide di portare dentro le mura della città. Al calar della notte, i guerrieri greci "emergono" dalle sue viscere, massacrando gli abitanti. Il mattino successivo, lo stratega Ulisse è pronto a salpare per far ritorno a Itaca, ma senza trionfalismi.
All'esercito greco, che si prepara a salpare per Troia, si uniscono presto Ulisse e poi Achille, i due Re greci meno convinti dalla necessità di combattere questa guerra. Ma perché le navi possano partire, la dea Artemide chiede il sacrificio di Ifigenia, la figlia di Agamennone. Il Re dei Re sarà costretto a fare l'impensabile.
«Il sangue e la Dea»
Menelao, marito di Elena, e Paride, che gli ha sottratto sua moglie, si sfidano a duello: la Dèa dell'amore, Afrodite, salva quest'ultimo da morte certa. Nonostante l'avvertimento di Zeus, gli Dèi sono così coinvolti nella guerra. Atena manipola il giovane Diomede, che finisce per ferire Afrodite e il Dio della guerra Ares.
«Il sangue e la Dea»
Dopo le vittorie greche, sono i Troiani ad avere la meglio, aiutati da Zeus; e anche Ettore, a Troia, sta riacquisendo fiducia nei propri mezzi. I Greci hanno un disperato bisogno del grande Achille. Se Agamennone accetta di scusarsi, l'Eroe accetterà di tornare a combattere?
«Lo stratagemma di Era»
Senza Achille, i Greci perdono terreno. Era inventa allora uno stratagemma per addormentare Zeus e provocare l'intervento di Poseidone: i Greci compiono una spettacolare rimonta, culminata nell'uccisione del condottiero troiano Ettore da parte dello stesso Achille.
Gli Dèi si affrontano, mentre Achille continua il massacro dando sfogo alla sua ira. Con l'aiuto di Atena, egli uccide Ettore, il cui cadavere viene trascinato fino all'accampamento greco. Il Re dei Troiani, Priamo, reclama il corpo di suo figlio. Dal canto suo, Ulisse ha in serbo un'idea per porre finalmente fine alla guerra.
«Patroclo e i Mirmidoni»
Con Ettore in salvo, i Troiani erano pronti a dare fuoco alle navi greche. Achille acconsente a lasciare che l'amico d'infanzia Patroclo guidi l'esercito al suo posto. Ma dopo aver respinto i Troiani, quest'ultimo viene ucciso da Ettore. Disperato, Achille giura vendetta nei confronti del condottiero nemico.
Armato delle sublimi armi forgiate dal dio Efesto, Achille parte per vendicare l'amico Patroclo. La sua furia è senza controllo. Dal canto suo, Ettore rassicura la moglie Andromaca, che lo prega di non combattere. Di fronte al massacro, il fiume Scamandre si ribella e travolge Achille con le sue onde. L'eroe riuscirà a salvarsi?
«La furia di Achille»
A dieci anni dallo scoppio della guerra, Troia resiste ancora. Quando Achille apprende che Apollo sta seminando la morte nell'accampamento dei Greci, perché Agamennone trattiene la figlia del suo sommo sacerdote, chiede al re di Micene di liberarla. In cambio, questi costringe l'eroe a separarsi dalla sua protetta. In preda alle furie, Achille promette di non combattere mai più.
Gli adepti del Buddhismo lo venerano in quanto discendente del Dio Hanuman, mentre è mal sopportato dai cittadini, per via del loro fare dispettoso e fastidioso anche in ambiente urbano. Stiamo parlando del macaco cinomolgo, la scimmia più diffusa in Thailandia, le cui incoscienza ed intrusività sono quasi metafore della gioia di vivere. Cosa sappiamo di questo animale così intelligente e scaltro?