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Categoria: Dentro La Storia (497)

Categoria: Dentro La Storia

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L'incidente di Venlo - Una guerra di spie

La vita di Albert Sabin: biografia del medico che ha sconfitto la poliomielite

Il VACCINO che sconfisse la POLIO - ALBERT SABIN

L'altro caso Moro: Hanns-Martin Schleyer

Se parliamo del Caso Moro, del rapimento, della prigionia e dell'uccisione del presidente della Democrazia Cristiana, avvenuto tra marzo e maggio del 1978, tutti o quasi, sappiamo di cosa si tratta. Pochi invece ricordano un caso molto simile, per alcuni aspetti identico, avvenuto in Germania Ovest sei mesi prima (tra il settembre e l'ottobre del 1977), il rapimento e l'uccisione di Hanns-Martin Schleyer, presidente degli industriali tedeschi ad opera della Rote Armee Fraktion, organizzazione terroristica di estrema sinistra.

Che fine ha fatto Martin Bormann

Che fine ha fatto Martin Bormann? Il mistero inizia da quando Bormann abbandonò il Führerbunker insieme al dottore delle SS Ludwig Stumpfegger e al capo della gioventù hitleriana, Artur Axmann. L'ultimo uomo ad averlo visto era stato Erich Kempka, autista di Hitler, durante la notte fra il 1º e il 2 maggio 1945. Kempka sostenne di aver visto Bormann colpito a morte dall'esplosione di un carro armato, nel tentativo di attraversare le linee nemiche russe. Da quel momento, Bormann scompare dalla storia, ed iniziano le ipotesi più disparate sulla sua sorte.

OAS - Documentario

L'Organisation de l'armée secrète (OAS) era un'organizzazione paramilitare clandestina francese, attiva durante la guerra d'Algeria.
Creata il 20 gennaio 1961, dopo un incontro a Madrid da Jean-Jacques Susini e Pierre Lagaillarde, operò fino all'anno successivo in Algeria e anche nella Francia metropolitana. La sigla OAS, il cui slogan era "L'Algérie française", comparve la prima volta sui muri di Algeri il 16 marzo 1961. L'organizzazione attuò numerosi attacchi terroristici, fra cui attentati dinamitardi e assassini, nel tentativo di impedire il conseguimento ... continua

L'ultimo volo del Grande Torino

Era il 4 maggio 1949 ore 17:03, il Fiat G.212 della compagnia aerea ALI, , con a bordo l'intera squadra del Grande Torino, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese; le vittime furono 31. Nell'incidente morirono anche i dirigenti della squadra e gli accompagnatori, l'equipaggio e tre noti giornalisti sportivi italiani: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport); Renato Tosatti (della Gazzetta del Popolo, padre di Giorgio Tosatti) e Luigi Cavallero (La Nuova Stampa). Il compito di ... continua

Roberto Succo - Il mostro di Mestre

La vicenda di Roberto Succo parte da Mestre nel 1981, quando a 19 anni uccise entrambi i genitori e finisce nel 1988 con il suicidio in carcere a Vicenza. Nel mezzo 7 vittime tra Italia e Francia, fughe roccambolesche ed uno show sul tetto del carcere di Santa Bona a Treviso.

La battaglia di Tobruk - La Città maledetta

Ci perse la vita Italo Balbo, vi venne sconfitto Rommel, fu teatro di un sanguinoso assedio, fu persa e riconquistata dalle forze alleate durante la seconda guerra mondiale, Tobruk o Tobruch, ha tutte le carte in regola per essere definita "la città maledetta". In questo video vi racconteremo la storia di una città e la storia delle sue maledizioni.

Il comandante Diavolo - La leggenda di Amedeo Guillet

La storia della seconda guerra mondiale è piena di personaggi particolari, spesso in bilico tra follia ed eroismo, Amedeo Guillet ne rappresenta l'esempio più grande. Chiamato il Comandante Diavolo da suoi stessi uomini, capace di attaccare una colonna di carri armati inglesi con i cavalli, passato indenne dalla seconda guerra mondiale, divenuto diplomatico, precettore di eredi al trono, ed infine, morto a 101 anni. Oggi vogliamo raccontare la straordinaria vita di Amedeo Guillet, il Comandante Diavolo.

Il caso Montesi

9 aprile 1953, il corpo senza vita della ventunenne Wilma Montesi viene rinvenuto nella spiaggia di Torvajanica vicino a Roma. Il caso ebbe grande rilievo mediatico a causa del coinvolgimento di numerosi personaggi di spicco nelle indagini successive al presunto delitto, tra i quali Pietro Piccioni, figlio dell'esponente della Democrazia Cristiana, Attilio Piccioni. A tutt'oggi, rimane un caso irrisolto ed uno dei numerosi misteri italiani irrisolti.