Silvia Vegetti Finzi esamina un peculiare tipo di oggetti in cui potenza e animazione, mimesi e finzione, istituiscono uno scambio continuo con i loro utilizzatori: i giocattoli dei bambini.

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Roberto Esposito si sofferma in questa lezione sui meccanismi di produzione e modifica del corpo e della personalità umana resi possibili dalle bioingegnerie.

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In questa lezione vengono presentate le riflessioni su lavoro e produzione, libertà e azione, in Vita activa di Hannah Arendt.

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Carlo Sini si occupa in questa lezione del rapporto tra nomi e cose, ripercorrendo il passaggio dal sapere mitico, in cui nomi e cose si co-appartengono, alla scrittura alfabetica fondata sul carattere artificiale del linguaggio.

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Tra i beni comuni spicca l’idea stessa di patrimonio culturale, di cui Salvatore Settis sottolinea l’utilità e la destinazione al futuro.

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Andrea Branzi dedica la propria lezione al design, soprattutto nella tradizione italiana dove esso ha costituito una fruttuosa alternativa progettuale alla modernizzazione industriale.

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Questo dibattito è dedicato al rapporto tra le cose di proprietà dei singoli e quelle di proprietà di tutti, ovvero tra proprietà e comunità.

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John Searle propone la sua teoria degli “oggetti sociali”, che istituiscono la realtà comune attraverso il linguaggio.

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Salvatore Natoli si addentra nel complesso cantiere dello statuto dell’idolo, facendo i conti con il portato del divieto biblico in un’epoca in cui il regime dell’apparenza e dell’immagine lo mette alla prova estrema.

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Video Corner: in brevi interviste i protagonisti fanno il punto sul tema delle loro lezioni.

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