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Identità rubata

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Documentario di Rodrigo Vazquez-Salessi e Florencia Santucho
Prodotto da Bethnal Films e Aljazeera Witness
25 min, ARGENTINA

Rubato alla nascita durante la dittatura argentina, un uomo di 46 anni trova finalmente la sua famiglia biologica.
I dubbi che Daniel Santucho Navajas aveva sulla sua identità sono stati finalmente svelati quando le Nonne dell'organizzazione "Abuelas de Plaza de Mayo", che conservano le informazioni genetiche delle vittime della dittatura militare in Argentina, hanno trovato una corrispondenza del DNA per lui nel luglio 2023. Ricollegandosi alla sua famiglia biologica, Daniel scopre la verità su ciò che gli è accaduto.
Scopre di essere nato in un centro di detenzione e di essere stato iscritto di nascosto come figlio di un poliziotto. Sua madre rimane una delle migliaia di persone scomparse. Attraverso la ricerca della verità, scopre un diffuso programma di adozioni illegali e crimini commessi durante la dittatura militare del 1976-1983.

6 commenti


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14 Febbraio 2025
15:28

Documento indomito e rigoroso, allo stesso tempo carico di affettività capace di suscitare emozioni profonde alle quali non si può né si deve tentare di sfuggire. Identità rubate è problema del nostro tempo che ci mette di fronte a due questioni urgenti. La prima l'ha esplicitata un migrante nell'ambito del mio lavoro: "No mather no Memory". La seconda la manipolazione delle identità in ambito informatico e dell'intelligenza artificiale. Tutte e due richiedono riflessioni profonde e ricerca di soluzioni efficaci. Certo, non sarà mai per sempre! Alessandro

Alessandro

5 Febbraio 2025
09:55

Un gran documental, un caso grave la apropiación de tantos bebés Es el primer documental relativamente largo y completo que veo sobre este tema, muestra todo el proceso, es muy esclarecedor y conmovedor, profundo

Sergio Medina Viveros

31 Gennaio 2025
16:16

"La verità viene sempre a galla": 50 anni dopo, l'Argentina ritrova un altro bambino rubato dalla dittatura di Videla. Si chiama Daniel Santucho Navajas, e la sua vera identità è stata possibile grazie all'eroica ostinata battaglia delle "Abuelas de Plaza de Mayo" (le nonne di Plaza de Mayo). La procedura è sempre la stessa: la madre incinta viene sequestrata, fatta partorire in prigione e il neonato affidato a una dei tanti militari criminali della giunta fascista, magari lo stesso che, dopo la lascia, ha torturato e assassinato la sventurata madre. Sono circa 150 i bambini riconsegnati alle loro famiglie biologiche grazie al lavoro straordinario della Commissione Nazionale per il Diritto all'Identità (Conadi), l'ente che collabora con le "abuelas" per il ritrovamento dei loro nipoti. La stessa che il governo parafascista di Javier Milei sta cercando di smantellare, dopo che le ha sottratto l'Unità speciale di investigazione (Uei), che di fatto impedirà di condurre ricerche e accedere agli archivi dello Stato. Un'altra delle tante offese inferte ai diritti umani dal un presidente tanto creativo quanto criminale, amatissimo da Trump e Musk come dalla nostra presidente del consiglio.

Giandomenico Curi

30 Gennaio 2025
10:13

Le nonne di Plaza De Mayo hanno ritrovato il nipote 139 al giorno d'oggi, inmenso lavoro di queste donne!!

Alejandro

30 Gennaio 2025
03:33

Un documentario commovente e terribile, scoprire la propria storia a 46 anni, scoprire che si è nati in una prigione crudele, sapere che sei stato rubato da un poliziotto al momento della tua nascita e che tua madre fu torturata e assassinata poco dopo. Crescere con il sentimento che "qualcosa non va" e non sapere che, finché qualcosa accade. Grazie alle ricerche sul DNA Daniel viene ritrovato dalla sua vera famiglia che mai ha perso la speranza di ritrovarlo vivo. La parte terrificante è che la tragedia della dittatura Argentina è ancora presente e possibile ovunque e la recente elezione di Trump ce lo ricorda freddamente con i primi arresti di cittadini "alieni", epurazioni di impiegati pubblici sostituiti da fedeli burocrati di partito e prime investigazioni sugli oppositori di Trump. Opponiamoci!

Paolo

29 Gennaio 2025
14:05

Ya no tengo palabras sobre este mundo. Es una tragedia continua

Alessandra