Dopo aspra battaglia, i Troiani riescono a sfondare il muro difensivo degli Achei, guidati da un Ettore irrefrenabile.

I Troiani, guidati da Ettore, sono ormai presso le navi achee, ma Idomeneo, i due Aiaci e altri valorosi guerrieri, oppongono un'accanita resistenza.

I guerrieri Achei feriti si riuniscono per decidere il da farsi. La dea Era, intanto, escogita un sistema per distrarre Zeus e per permettere a Poseidone di aiutare fattivamente gli Achei.

I Troiani, guidati da un Ettore inarrestabile, sono ormai alle navi achee, con i tizzoni in mano per incendiarle. La resistenza da parte degli Achei diventa sempre più problematica

Achille invia Patroclo sul campo di battaglia alla testa dei Mirmidoni, facendogli indossare le sue armi. Patroclo compie atti di valore ma poi, contravvenendo agli ordini di Achille, si spinge fin sotto le mura di Troia, finendo colpito prima da Apollo e poi da Euforbo e da Ettore, rimanendo così ucciso.

Ettore toglie a Patroclo le armi di Achille, e intorno al cadavere dell'acheo si scatena una tremenda battaglia per il suo possesso. Menelao invia un guerriero ad Achille per portargli la ferale notizia

Gli Achei riescono finalmente a portare il corpo di Patroclo nel loro accampamento, dove Achille e i suoi Mirmidoni lo piangono per tutta la notte. Teti, intanto, si reca nell'Olimpo per chiedere a Efesto, il dio del fuoco, di forgiare delle nuove armi per Achille.

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Achille si riappacifica con Agamennone, che gli invia tutti i doni promessi se fosse tornato a combattere. Indossate le armi fattegli da Efesto, Achille scende in campo.

Gli Dei scendono in campo, per spalleggiare ciascuno uno dei due eserciti. Enea affronta Achille, ma gli va male e si salva solo grazie a Poseidone. Achille, allora, si scaglia sugli altri Troiani, uccidendone diversi.