Il 19 agosto 1953 gruppi di manifestanti con le bandiere rosse in pugno irrompono per le strade di Teheran, seguiti poco dopo da una massa di cittadini che assalta banche e negozi occidentali. Qualche ora dopo altri manifestanti invocano l'intervento dell'esercito per ripristinare l'ordine pubblico e per rimuovere il primo ministro Mohammed Mossadeq, ritenuto (a torto) un fiancheggiatore del partito comunista Tudeh autore dei disordini. Quello che sembra un assaggio di guerra civile è invece il frutto dell'Operazione Ajax, un accordo congiunto tra la CIA, l'MI6 britannico, lo Shah Reza Pahlavi e una parte del clero sciita per deporre un politico scomodo che aveva osato sfidare il monopolio angloamericano della produzione ed esportazione di petrolio.