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Giorgio Lucaroni - Piccone e compasso. Le piazze nell’Italia fascista

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Incontro nell'ambito della quattordicesima edizione de "La Storia in Piazza. Le piazze della storia"

C’è una piazza, San Sepolcro, agli esordi del movimento fascista come c’è una piazza, Piazza Venezia, alla proclamazione dell’impero nel momento di massimo consenso del regime. C’è una piazza, infine, Piazzale Loreto ad assistere all’esposizione dei corpi di Mussolini, di Claretta Petacci e dei gerarchi della Repubblica Sociale Italiana a pochi giorni dalla Liberazione. La piazza è dunque un fil rouge nella storia del ventennio sia sul versante simbolico sia sul fronte urbanistico. Per un regime fondato sulle adunate di massa, sulla spettacolarizzazione della politica, la piazza rappresenta lo spazio urbano per eccellenza, luogo non soltanto da sfruttare ma da creare ex novo assecondando la volontà mussoliniana di durare nel tempo, di fissare nella pietra il passaggio del regime. Attraversando la penisola da Nord a Sud, l’intervento tenterà allora di offrire una panoramica sulle piazze del ventennio soffermandosi su progetti, fallimenti, attori coinvolti.

Visita: palazzoducale.genova.it


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