Il 9 maggio 1978 è il giorno del lutto nazionale a causa dell'uccisione a Roma del presidente della DC, Aldo Moro, da parte delle Brigate Rosse. Lo stesso giorno a Cinisi, in Sicilia, muore un ragazzo trentenne che si occupa di informazione contro la mafia. All'inizio l'esplosione che ne disintegra il corpo sui binari della ferrovia Palermo-Trapani è classificata come atto di terrorismo, poi si parla di suicidio. Ma Peppino Impastato non è stato vittima di una deflagrazione accidentale e non si è ucciso: lo hanno ammazzato. I suoi carnefici sono i mafiosi che ha combattuto come giornalista e politico locale e che hanno voluto zittirlo per sempre, pensando così di eliminare un nemico piccolo eppure scomodissimo.