22 aprile 1915, Belgio: nei pressi del villaggio di Ypres e nel corso dell'ennesima offensiva dell'esercito tedesco viene impiegato dalle truppe imperiali un nuovo tipo di arma. Si tratta di un gas, poi ribattezzato iprite proprio in onore di quel luogo. Se il primo attacco chimico della storia militare contemporanea provoca pochi morti, da quel momento inizia una doppia corsa, verso gli strumenti di prevenzione e verso lo sviluppo di nuove, potentissime minacce. Cloro e fosgene prima, sarin e tabun poi sino al terribile VX, questi agenti sono studiati e realizzati da grandi e piccole Potenze come armi definitive. A volte, solo come deterrente. Altre, con la volontà implicita di utilizzarle soprattutto verso obiettivi civili o in situazioni critiche.