Il confine orientale tra l'Italia e la Slovenia conserva ancora oggi il doloroso ricordo di quasi due secoli di odio. Simbolo di ciò è stata a lungo la città di Gorizia, tagliata in due da un reticolato di mattoni, grate metalliche e filo spinato, dalla centrale Piazza della Transalpina sino al cimitero comunale. Eppure, per secoli l'evoluzione della società tra Venezia Giulia, Istria e Dalmazia è stata pacifica. Cosa determinò l'esplosione della stagione dei conflitti? Come si arrivò al fenomeno dell'odio etnico? Quali furono le tappe forzate della definizione di quella che ancora oggi è chiamata Questione Orientale? E quali soluzioni ci sono all'orizzonte?