La sete può essere usata come arma. Ed è quanto avviene nell'estate del 1976 in un quartiere di Beirut Est chiamato Tel al-Zaatar ossia "la collina del timo". Trasformato in campo profughi dall'OLP, Tel al-Zaatar è il rifugio di cinquemila disperati. Ma è anche un'arma di propaganda usata da Yasser Arafat che impone ai suoi connazionali il martirio per accreditarsi agli occhi del mondo come leader di un popolo oppresso e non come signore della guerra e massacratore dei civili cristiani di Damour. A pagare il conto della campagna militare dei falangisti di Gemayel e delle politiche suicide di Arafat saranno proprio i rifugiati della collina del timo.