Segrate, 15 marzo 1972. Ai piedi di un traliccio elettrico un contadino, Luigi Stringhetti, rinviene il cadavere bruciacchiato di un uomo. A poca distanza un'autovettura abbandonata custodisce al suo interno un pacchetto di sigarette tagliato a metà e una carta d'identità intestata a tale Vincenzo Maggioni. Il documento però è un falso, ottenuto attraverso delle modifiche di una carta rubata. Il morto, come appurano gli investigatori dell'Ufficio Politico della Questura di Milano, è l'editore Giangiacomo Feltrinelli che, entrato in clandestinità dopo Piazza Fontana, aveva scelto la lotta armata. Ripercorriamo la spericolata vita dell'imprenditore, dall'infanzia agiata con simpatie fasciste all'incontro con Trombadori e la conversione al comunismo, l'amicizia con Fidel Castro, il successo editoriale con Pasternak, le ricerche in Sudamerica, i legami con Che Guevara. E le leggende sorte su una morte che ha lasciato dietro di sé la cultura del sospetto nella società italiana.