Tangenti, prestiti, intrighi, soldi sporchi, banche in crisi, traffici petroliferi, valzer delle poltrone, lottizzazione, misteri: tutto ciò era contenuto all'interno di una anonima sigla, il conto corrente 633369 aperto nel 1979 dal faccendiere Silvano Larini all'UBS di Lugano. Attraverso quel conto il PSI di Bettino Craxi movimenta fondi neri, compresi i soldi che dovrebbe restituire al Banco Ambrosiano di Roberto Calvi che in precedenza ha prestato ingenti somme al Partito del Garofano. Su tutta la vicenda incombe l'ombra della P2 di Licio Gelli, cui erano affiliati diversi protagonisti della vicenda, da Mazzanti a Di Donna passando per lo stesso Calvi.