Paola Catapano, responsabile della produzione di contenuti editoriali del CERN, racconta come una fake news sui possibili buchi neri generati dall'acceleratore LHC si sia trasformata in un'opportunità comunicativa straordinaria. Questa "bufala" che sosteneva che l'LHC avrebbe potuto inghiottire la Terra, anziché danneggiare l'immagine del CERN, ha aumentato enormemente la sua notorietà globale. La strategia adottata è stata quella di comunicare con trasparenza attraverso gli stessi canali social utilizzati per diffondere la disinformazione, ottenendo risultati straordinari: 300 troupe televisive presenti all'avvio dell'acceleratore e 2 miliardi di visualizzazioni tra YouTube ed Eurovisione.
Catapano sottolinea inoltre l'importanza della "Citizen Science", un approccio che coinvolge direttamente i cittadini nella ricerca scientifica. Durante la spedizione artica Polar Quest, ispirata all'impresa di Umberto Nobile, sono stati utilizzati veri rivelatori di particelle per studiare i raggi cosmici e sono stati raccolti campioni di microplastiche nei luoghi più settentrionali mai raggiunti prima. Questi progetti hanno avuto un impatto significativo sui giovani partecipanti, molti dei quali hanno poi intrapreso carriere scientifiche, e hanno prodotto pubblicazioni su riviste specializzate. L'esperienza si è conclusa con un documentario e un libro intitolato "Ottantesimo parallelo".
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