Le temperature sull’arcipelago di Svalbard, che ospita i centri abitati più a nord del mondo, fanno segnare una media di cinque gradi in più in soli 30 anni. Il “fiordo di ghiaccio” deve ormai cambiare nome, la pioggia e gli arcobaleni stanno sostituendo le nevicate, le renne non sopravvivono, e la capitale amministrativa Longyearbyen è diventata la base di studi per scienziati del mondo intero.
Kim Holmen, direttore dell’Istituto polare norvegese, riassume: “Se anche per magia oggi eliminassimo tutte le emissioni di anidride carbonica, ci vorrebbero 20-30 anni perché la situazione torni alla normalità”. In nessun luogo nel mondo le temperature, da ormai decenni, crescono quanto nel circolo polare artico.
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