Nell'Iran pre-rivoluzionario circolavano molte audiocassette. Il contenuto però non era musicale: erano sermoni e discorsi di un predicatore che invitava il popolo a "svegliarsi", ribellandosi allo Scià. Quella voce apparteneva a un anziano ayatollah che nel 1963 aveva osato sfidare il potere imperiale e la Rivoluzione Bianca. Esiliato dal suo Paese, Ruhollah Khomeini aveva continuato a diffondere le sue prediche religiose incitando gli iraniani a rovesciare il governo dello Scià che, a suo dire, era ormai servo degli americani. Dopo la fuga dell'imperatore, Khomeini tornò per realizzare il suo ambizioso progetto, quello di creare una enorme teocrazia. Ma il suo modello politico era davvero più libero rispetto alla dittatura precedente?