Nelle autocrazie, la musica deve piegarsi a logiche di regime per sopravvivere. Mettetevi, ad esempio, nei panni di una popstar russa: per esibirsi nei luoghi più prestigiosi è sempre utile lisciare il pelo (attraverso le canzoni) a Putin, elogiando la grande nazione russa. In Iran si possono avere seri problemi se si criticano gli Ayatollah, fino a rischiare la pena di morte. In Uzbekistan, i permessi per suonare devono sistematicamente passare dalle autorità.
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