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14 Aprile 2025
10:18
Bellissimo Dario. Io non ho più parole. L'unica cosa che mi viene in mente è che bisognerebbe coprire le città, i paesi , le strade di queste immagini, gigantesche , in continuazione. Devono entrare in ogni istante nella vita di tutti. ( l'altare dell patria a Roma, per esempio,sarebbe uno " schermo perfetto.)
Elena
13 Aprile 2025
18:07
Esattamente quello che stà accadendo in Ucraina da parte della Federazione Russa: bombardamenti su scuole, condominii, ospedali, centrali elettriche; civili morti, che siano donne, uomini o bambini. Unico alleato rilevante: gli Stati Uniti d'America, schierati dalla parte giusta in questo caso.
Paolo
13 Aprile 2025
17:04
Sempre senza parole di fronte a tanto orrore. Grazie a chi Continuare a denunciare l'orrore e a resistervi, grazie a chi denuncia e resiste nonostante tutto.
Maria Teresa Di Clemente
13 Aprile 2025
11:34
Grazie, io come tutti, credo, mi chiedo come possa essere possibile che la cattiveria umana arrivi a tanto. Nessun limite alla cattiveria e al dolore
Flaminia
12 Aprile 2025
16:46
Bravo Dario, un grande lavoro di ricerca utilizzo e montaggio d'immagini strazianti. Oramai assuefatti all'orrore fai bene a farcelo vedere.
Tom
12 Aprile 2025
16:40
Una tragedia difficile da commentare ormai. Una macchia indelebile nella nostra storia. Grazie ai professionisti coraggiosi che continuano a raccontare e diffondere gli avvenimenti ancora in corso. Andrea
Andrea Melis
15 Aprile 2025
00:41
Le immagini messe insieme da Dario non lasciano scampo su quale sia il vero scopo di questa carneficina. Più che annientare Hamas, è l'intera popolazione palestinese che si vuole eliminare: due milioni di persone che non sanno più dove sbattere la testa, compresi i bambini che sono quasi la metà... E Gaza è diventata ormai un sorta di un esercizio ingiustificato di crudeltà di massa che ha pochi precedenti anche negli annali più oscuri e terribili della storia. Gli israeliani hanno raso al suolo non solo singole case, ma interi quartieri, spesso premendo un solo semplice pulsante. La vita è più importante della proprietà, e il cemento non urla di dolore quando viene coperto da una pioggia di fosforo bianco piroforico... Tutte quelle buche gigantesche di rovine nei quali ora si aggirano barcollando pochi rifugiati palestinesi traumatizzati, un tempo erano case dove le famiglie crescevano i propri figli, la gente cucinava, giocava, leggeva, parlava, rideva e piangeva; dove le mamme sapevano trovare lo spazio per preparare un caffè arabo agrodolce al cardamomo, da sorseggiare sui balconi sotto il sole primaverile di giorni ormai lontani. Secondo una stima delle Nazioni Unite di sei mesi fa, ci vorranno 15 anni per ripulire Gaza dalle macerie lasciate da Israele. Si tratta soprattutto di aree e palazzi che non rappresentavano nessuna minaccia militare. Sorridendo per i selfie su TikTok o Instagram, i soldati israeliani hanno allegramente demolito interi quartieri residenziali, scuole, università e ospedali. L'ultimo ospedale è stato bombardato solo due giorni fa con la solita scia di morti e feriti, compresi bambini, medici e giornalisti. Per non parlare dei posti di blocco dove hanno spintonato, umiliato e perquisito i civili terrorizzati; del saccheggio e della profanazione delle case; della distruzione dei magazzini, dell'incendio delle scorte alimentari, della sfilata di prigionieri nudi e di tutti gli altri inutili sadismi che i bravi soldati israeliani hanno poi condiviso sui social. Qualcuno alla fine verrà ritenuto responsabile di tutto questo? Certo non in Israele, dove il governo di Netanyahu e la società israeliana hanno costantemente sostenuto i loro soldati proprio per la loro disumanità. Come ha recentemente affermato il Lemkin Institute for the Prevention of Genocide, "Israele è uno stato genocida sostenuto da una società genocida". Anche se aumentano sempre più i soldati che cominciano a pentirsi e a ribellarsi (non solo gli obiettori del gruppo Breaking silence). Forse cominciano a capire che l'impunità finisce ai confini d'Israele; e che una volta "risolta la questione", non potranno andare in vacanza in Brasile o a Bali senza preoccuparsi della montagna di rovine e cadaveri che si sono lasciati alle spalle, come se tutte queste immagini terribili che Dario ha messo magistralmente in fila non fossero mai esistite...
Giandomenico Curi