Una narrazione distorta produce come conseguenza l'attribuzione di meriti a chi, in realtà, non può fregiarsene: è il caso del Ventennio fascista italiano che da un po' di tempo gode di singolari riletture seguendo il ritornello "Mussolini ha fatto anche cose buone", quasi un tentativo di pareggiare i conti delle nefandezze di una dittatura ponendo sul piatto della bilancia dei presunti meriti. Pensioni, case popolari, emancipazione femminile, scolarizzazione, investimenti pubblici (a cominciare dalle bonifiche) sono alcuni degli argomenti prediletti. Ma quanto c'è di vero in tutto ciò? E quanto invece è realtà di comodo, se non manipolata o artefatta?