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Il sangue risparmiato vale quanto il sangue versato di Elena Bedei e Franca Manuele

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Al Campus Einaudi, Università di Torino, il 14 dicembre 2022, le amiche, con docenti e studenti, hanno ricordato la storica Anna Bravo, che con i suoi libri ha lasciato il segno nella storiografia italiana.
Elena Bedei, regista del Collettivo Opponiamoci, ha generosamente seguito il seminario e montato il video che proponiamo.
Donne e deportati, sopravvissuti al genocidio della Shoah sono i nuovi soggetti della storia; le tragiche guerre del Novecento esplorate con la nuova prospettiva che “il sangue risparmiato vale quanto quello versato” contro quella praticata che “se non c’è sangue non c’è storia” sono importanti inviti alla riflessione.
La resistenza civile, individuata da Anna Bravo come la Resistenza a pieno titolo accanto a quella armata rende giustizia anche alle molte donne mai nominate che hanno concorso al cambiamento della storia.
La violenza della guerra, come contrastarla, con le armi e senza le armi, ci riguarda, tanto più oggi.
video a cura di Elena Bedei e Franca Manuele
regia, riprese e montaggio Elena Bedei

6 commenti


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13 Marzo 2023
14:22

Anna, che nostalgia della tua ironia, della erre moscia, dello sguardo critico sul mondo. Grazie per quello che ci hai lasciato!

Alida

10 Marzo 2023
22:52

Grazie alle relatrici del seminario per averci ridato la memoria della persona e donna Anna Bravo e del suo lucido, profondo e complesso pensiero, del suo punti di vista sulla guerra, ne abbiamo molto bisogno, e grazie al Collettivo Opponiamoci per questo video

maria teresa di clemente

10 Marzo 2023
14:18

Un video davvero molto interessante, di cui ringrazio le autrici. Anna Bravo è stata per me un riferimento importante e lo è ancora oggi nel mio lavoro di insegnante in quanto ha suggerito nuove prospettive educative nell'insegnamento della storia.

Claudia Dogliani

10 Marzo 2023
12:53

Il primo libro che ho letto di Anna Bravo è stato un testo del Mulino sul fotoromanzo, che lei definiva giovane, femminile, proletario, contadino e piccolissimo borghese, soprattutto un genere culturale di cui si è parlato molto (e male), sapendone ancora meno. Poi è arrivato A colpi di cuore sulle donne e il femminismo prima e dopo il '68. Soprattutto le "radici" era la parte che mi ha più coinvolto, l'analisi, il filo rosso che dai gruppi radicali dei primi anni sessanta risale man mano indietro alle lotte delle donne nella guerra e nella resistenza (in Italia e non solo), e poi all' "emancipazionismo" tra fine '800 e primo '900, fino al proto femminismo alla fine del '700. E' così che, come molti e soprattutto molte, ho scoperto e letto Una donna di Sibilla Aleramo. Anna Bravo è tra le prime a scrivere delle difficoltà (e delle censure) che il femminismo ha avuto a trasmettere il suo patrimonio da una generazione all'altra. Per questo è stato costretto inventarsi altre forme di trasmissione, quelle che Anna chiamava "vie laterali a quelle della memoria storica". E la letteratura è una di queste, così come l'intervista e la memoria orale che troviamo nelle sue storie di donne. E anche in questo campo, la sua passione e la sua lucidità non cambia. Come nelle pagine dedicate alla guerra e al "sangue risparmiato", la sua attenzione è sempre molto attenta al valore della diversità, alla quotidianità e alla natura delle emozioni, soprattutto per quanto riguarda gruppi sociali marginali o addirittura "invisibili". Grazie dunque a Franca e a Elena per averci riproposta questa rilettura articolata e attualissima di Anna Bravo. giandomenico curi

Giandomenico Curi

8 Marzo 2023
14:14

Per Anna, oggi, 8 marzo 2023. Omaggio alla donna libera, coraggiosa, buona che sei stata.

Franca

7 Marzo 2023
20:08

Bravissime le relatrici nel ricordare Anna Bravo e il suo sguardo femminile sulla storia della guerra, della Resistenza e della deportazione. Grazie al collettivo Opponiamoci per aver montato il video del seminario.

Marcella Pepe