A Pavia, in un bunker di 1600 metri quadrati, c’è un acceleratore di 25 metri di diametro e 80 metri di circonferenza, circondato da schermature per le radiazioni in cemento armato che vanno dai 2 ai 6 metri di spessore. Al suo interno, tramite campi magnetici e radiofrequenze, vengono creati getti di miliardi di particelle che viaggiano a circa 30.000 chilometri al secondo. Queste vengono poi immesse nel sincrotrone, l'acceleratore principale del CNAO, per essere ulteriormente accelerate a velocità fino a circa 2/3 della velocità della luce. Lo scopo di tutto questo macchinario, però, non è studiare la fisica delle particelle, ma trattare tumori complessi.
Il CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica), sviluppato con la collaborazione di enti e istituti di ricerca nazionali e internazionali quali l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e il CERN, è l’unica struttura in Italia - in tutto il mondo sono solo 6 - in grado di erogare trattamenti di adroterapia mediante l’impiego di protoni e ioni carbonio per tumori radioresistenti o non operabili. Scopriamolo assieme a ricercatori e medici di CNAO, in un tour virtuale tra la fisica delle particelle e l'oncologia.
INTERVENGONO:
Marco Pullia, Responsabile Ricerca e Sviluppo CNAO
Amelia Barcellini, medico radioterapista CNAO
MODERA:
Beatrice Mautino, divulgatrice scientifica
Visita: festival.bergamoscienza.it