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Beppe Manzitti: La grande crisi del 1929 e le sue influenze su arte e letteratura

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Beppe Manzitti

"La grande crisi del 1929 e le sue influenze su arte e letteratura"

L’orizzonte temporale di questa ultima conferenza delle otto che accompagnano la mostra Anni Venti in Italia, va oltre il termine del decennio preso in esame.
‘L’età dell’incertezza’, già inquieta e tormentata dopo la fine della Grande Guerra ed innervata da pulsioni antipolitiche, da avventurismi, da odi e da recriminazioni e dalla irresistibile conquista del potere da parte del fascismo, si chiude con il grande crollo, di dimensioni devastanti e inaspettate, dei mercati azionari negli Stati Uniti nell’ottobre del 1929.

La Grande Crisi finanziaria del 1929 provocò la Grande Depressione dell’economia reale che durò, tra alti e bassi d’intensità, una decina d’anni. Nel 1932 i disoccupati erano quasi 15 milioni ed ancora nel 1938 una persona su cinque era disoccupata.
Quel lungo periodo di profonda crisi socio-economica non mancò di influire nella sfera culturale alterando radicalmente l’ispirazione e la creatività letteraria ed artistica sia negli Stati Uniti che in Europa. Le temperie di quegli anni reinterpretarono ab imo i canoni di convergenza tra arte e vita prevalenti nei primi anni del XIX secolo.

Prendendo le mosse da questi antefatti storici, la relazione prenderà in esame la diffusione della letteratura nordamericana nel nostro paese attraverso le opere di autori di chiara fama come Mario Soldati (America primo amore, 1935) ed Emilio Cecchi (America amara, 1940), resoconti dei loro viaggi negli Stati Uniti, e la vastissima opera di traduzione di narrativa e di poesia di scrittori d’oltreatlantico da parte, tra gli altri, di Cesare Pavese, di Fernanda Pivano (Antologia di Spoon River di Edgard Lee Masters, 1943) e di Elio Vittorini che curò la pubblicazione per Bompiani di una ampia e selezionata antologia di prosatori di quel paese (Americana, 1942).

Visita: palazzoducale.genova.it


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