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Giovanni Avena: mafia e chiesa, rapporti ancora tutti da chiarire

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Sicilia, primarie dell'Unione: esce la candidatura di Rita Borsellino, espressione delle richieste della società civile, donna che ha vissuto sulla propria pelle la lotta alla mafia... Come mai Rutelli sente la necessità di opporre un altro candidato, ex democristiano di ferro passato a Forza Italia, traghettato nel centrosinistra perché, disse, 'il vento cambiava'? Chi è davvero Ferdinando Latteri?
Lo spiega Giovanni Avena, che ricostruisce anche, in questa intervista, il duraturo rapporto tra la mafia e una parte significativa dei vertici ecclesiastici. Un rapporto che si intreccia e si consolida anche con quello tra la mafia e le vecchie e nuove democrazie cristiane...
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2 commenti


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26 Novembre 2005
22:17

Mi voglio soffermare su una parte dellintervista a Giovanni Avena, quella riguardante le primarie in Sicilia e la scelta della Margherita di avanzare la candidatura di Ferdinando Latteri pur in presenza di quella di Rita Borsellino. E voglio partire dallo slogan "la mafia fa schifo" coniato da Cuffaro e di cui sono tapezzati i muri delle nostre città siciliane. Uno slogan che può essere la contraddizione emblematica, fatta spot, di una parte della classe politica siciliana alle prese con una questione morale irrisolta, ma anche una necessaria stampella elettorale da opporre all?antimafia ben più concreta di Rita Borsellino nel caso quest?ultima vincesse, come io mi auguro, le primarie siciliane. Qualcuno ritiene, l?ha fatto Francesco Merlo su Repubblica del 17 novembre scorso,che la scelta positiva della Borsellino rischia, però, di essere troppo legata al "cognome-simbolo" e frutto di una certa retorica antimafia. Ed esponenti del POLO, in malafede e rasentando un tragico ridicolo, tentano di svincolarsi dalla morsa di tale candidatura forte, cercando di accreditarsi come i veri antimafiosi. Rita Borsellino ha una storia tutta sua ed un percorso che parte da quel tragico giorno in via d?Amelio, ma che si snoda attraverso un?attività che l?ha vista protagonista in tutti questi anni in ogni parte d?Italia. In realtà, a mio parere, scegliendola come candidata alla Presidenza della Regione, noi siciliani facciamo senza dubbio un grosso investimento morale e, per ciò stesso, anche un grosso "investimento economico", se mi si passa l?espressione un pò cruda, altro che retorica. Mi spiego, in un momento in cui l?immagine della Sicilia è fortemente compromessa, c?è bisogno di un volto credibile che ispiri fiducia e convinca nuovamente imprenditori, nazionali ed internazionali, a tornare ad investire in Sicilia, regione geograficamente strategica al centro del Mediterraneo. Non è un dettaglio, per un operatore economico, ma anche culturale, turistico,etc., la credibilità e l?affidabilità dell?interlocutore istituzionale. La forza di una proposta politica di così alto valore simbolico e di rottura con il passato, poi, si completa con la presentazione di una complessiva squadra di governo di spessore tecnico e politico, che sappia rinnovare profondamente i delicati, e spesso inquinati, meccanismi della politica, del mercato e della macchina amministrativa, e di un programma condiviso ed affascinante soprattutto in materia economica, ma non solo. Latteri è stata una scelta sbagliata e dal respiro corto. Latteri può fare il presidente del mondo! candidiamolo a tutto, se proprio si vuole, ma non candidiamolo come alternativo a Cuffaro..non diciamo, per favore, che è alternativo a Cuffaro, da lui votato e sostenuto nel 2001 quando era ancora in F.I.,perchè non ci crede nessuno!! ma come si fa a non comprendere questa banalità? Insomma, per vincere la collaudata macchina elettorale di Cuffaro e del centrodestra, e con Rita Borsellino il centrosinistra oggi può vincere anche in Sicilia, occorre mobilitare più che il cosiddetto consenso organizzato, cosa legittima e che sa fare bene il politico navigato, o quanto meno abituato al linguaggio degli accordi e delle segreterie politiche, il consenso "disorganizzato", cioè di coloro che non sono militanti o inquadrati negli apparati o che , pur non appartenendo a questo o quel partito, sono disposti a scendere in campo se posti di fronte ad una possibile svolta, innovativa nei contenuti programmatici e, riferita alle persone, di indiscutibile significato morale. Infine, con Borsellino candidata, non c?è più spazio per alibi. Chi voterà Cuffaro sceglierà un certo tipo di Sicilia e di politica, chi Rita Borsellino, una Sicilia ed una politica diametralmente opposta. Pippo Russo già coordinatore della RETE siciliana. 329 8319011

Pippo Russo

24 Novembre 2005
19:19

Devo confessare che non conoscevo il giornalista Giovanni Avena. Sono rimasto piacevolmente sorpreso e favorevolmente colpito dalla sua analisi dei rapporti tra chiesa, politica e mafia, analisi che ha confermato le mie idee su quegli intrecci che non fanno onore nè al Vaticano, nè a chi ci ha governato, nè a chi ci governa. Complimenti ad Avena e a voi.

GIORGIO