con Paolo Gallina. Grazie alla neuroplasticità ogni volta che interagiamo con l’ambiente e con le macchine i nostri neuroni mutano: si potenziano o si atrofizzano, attivano nuove connessioni o interrompono quelle già esistenti. La struttura del cervello è simile a una materia liquida e viscosa capace di riplasmarsi. Oggi molti stimoli ambientali provengono dalle tecnologie, che riescono a incastonarsi nelle nostre abitudini quotidiane: il rapporto tra mente e macchina diventa quindi cruciale.