Tra il I secolo a.C. e il IV d.C., Roma mantenne intensi scambi con l'Oriente, soprattutto con l'India e la Cina. Per la rotta del Mar Rosso (Berenice), i navigatori sfruttavano i monsoni descritti nel Periplo per raggiungere porti come Muziris e Arikamedu -dove sono state rinvenute monete e ceramiche romane. Arrivavano pepe, zenzero, sete e tessuti pregiati; la seta cinese, attraverso la Via della Seta, suscitò critiche (Plinio). Le fonti Han citano “Da Qin” e una missione legata a Marco Aurelio (controversa). Il flusso economico portò influenze culturali reciproche- una “globalizzazione” antica.