La Crisi del III secolo (235-284 d.C.) fu un periodo caotico che portò l’Impero romano sull’orlo del collasso. Iniziata con l’assassinio di Severo Alessandro, fu segnata dall’ascesa di oltre 20 “imperatori soldati” in 50 anni, indebolendo l’autorità centrale. L’Impero subì invasioni barbariche, collasso monetario, inflazione ed epidemie. La fragilità sfociò nella frammentazione territoriale, creando stati secessionisti come l’Impero delle Gallie e il Regno di Palmira, guidato dalla regina Zenobia. L’unità fu restaurata da Aureliano (270-275), che riconquistò entrambi i regni. La fine della crisi avvenne con Diocleziano (284), che istituì il Dominato assolutista e la Tetrarchia per tentare di stabilizzare l’Impero e garantire la successione.