Dopo la liberazione di Orléans, Giovanna d’Arco fu catturata a Compiègne e venduta agli inglesi dal duca di Lussemburgo. Reclusa a Beaurevoir e processata a Rouen dal vescovo Pierre Cauchon, resistette nella fede anche di fronte all’accusa di eresia e fu bruciata sul rogo il 30 maggio 1431, invocando «Gesù». Nel 1455, a Notre-Dame de Paris, fu riconosciuta l’ingiustizia del suo processo, e nel 1456 papa Callisto III annullò la sua condanna; nel 1920 fu canonizzata come Santa Giovanna d’Arco.