Qual è il ruolo del sapere storico nella formazione? In questo dibattito si discute di come debba essere insegnata la storia nella scuola italiana e quali siano i paradigmi di riferimento più adatti a ciascun ciclo, tra storia nazionale e prospettive globali.
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Ernesto Galli della Loggia è stato professore di Storia contemporanea presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane (SUM) di Firenze, confluito nella Scuola Normale Superiore di Pisa. È stato a lungo professore di Storia dei partiti e dei movimenti politici presso l’Università di Perugia e di Storia contemporanea presso l’Università di Napoli Federico II e l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha fatto parte del Consiglio direttivo della Società italiana per lo studio della storia contemporanea (SISSCO). È editorialista del “Corriere della Sera”, dove interviene nel dibattito pubblico su temi legati alla politica, alla scuola, alla religione e all’identità nazionale. I suoi studi si sono concentrati in particolare sulla genesi dello Stato italiano, sulle trasformazioni del sistema politico del Novecento e sul ruolo delle ideologie nella formazione della cultura pubblica italiana. Ha indagato il rapporto tra nazione, religione e modernità, tematizzando il ruolo della religione civile nella storia dell’Italia unita e le ambiguità del suo processo di secolarizzazione. Ha dedicato numerosi contributi anche alla crisi dell’istruzione e della scuola pubblica, interpretandola come segnale di una più ampia perdita di senso della trasmissione culturale. Tra i suoi libri: Credere, tradire, vivere. Un viaggio negli anni della Repubblica (Bologna 2016); Il tramonto di una nazione. Retroscena della fine (Venezia 2017); L’Italia ha un futuro (Roma 2017); Speranze d’Italia. Illusioni e realtà nella storia dell’Italia unita (Bologna 2018); L’aula vuota. Come l’Italia ha distrutto la sua scuola (Venezia 2019); Otto vite italiane (Venezia 2022); Insegnare l’Italia. Una proposta per la scuola dell’obbligo (con Loredana Perla, Brescia 2023); Una capitale per l’Italia. Per un racconto della Roma fascista (Bologna 2024); Dopo la fine. Il declino pubblico del cattolicesimo in Italia (Roma 2025).
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Vincenzo Lavenia è professore di Storia moderna presso l’Università di Bologna. Ha insegnato anche presso l’Università di Macerata, è stato Enseignant chercheur invité presso l’École Pratique des Hautes Études di Parigi e visiting scholar a Coimbra, Cambridge e Bielefeld. È codirettore del centro di ricerca di Storia comparativa delle Inquisizioni (INQUIRE, International Centre for Research on Inquisitions), presso l’Università di Bologna. Si occupa di storia religiosa e della Chiesa romana nella prima età moderna, con particolare attenzione a temi quale il papa eretico come eccezione giuridico-teologica, le conversioni e la teologia morale. Studia il dissenso religioso e culturale, approfondendo casi di eresia e libertinismo nel Rinascimento e nel Seicento. Coordina ricerche sulle Inquisizioni italiane, analizzandone aspetti legali, religiosi e rituali, e la giustizia inquisitoria. Indaga la legittimazione religiosa della violenza, in particolare nelle guerre di religione, dopo aver lavorato sulla storia dei primi cappellani militari e sulla storia comparativa del sacrificio. Con una collana editoriale dedicata al falso e all’impostura, le sue ricerche affrontano il problema delle false informazioni. Nei suoi studi più recenti, esplora le origini delle genealogie nazionali e il concetto di “antistoria” nel pensiero politico e storico europeo. Tra i suoi libri: Dizionario storico dell’Inquisizione (Pisa 2010, 4 voll.); Un’eresia indicibile (Bologna 2015); Dio in uniforme (Bologna 2017); Storia della Chiesa: L’età moderna (Bologna 2020); Peccato o crimine. La Chiesa di fronte alla pedofilia (con Francesco Benigno, Roma-Bari 2021); Sacre metamorfosi. Racconti di conversione tra Roma e il mondo (con Chiara Petrolini e Sabina Pavone, Roma 2022).
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