Duemila anni fa i Guaraní lasciarono l’Amazzonia e si diffusero in Brasile, Paraguay, Argentina e Bolivia. I loro tekoha vibrano sotto la guida di capi e sciamani, e la vita ruota attorno a Tupã e al sogno della “terra senza male”. Nei loro campi crescono manioca, mais e yerba mate; le loro mani intrecciano cesti, modellano ceramiche, costruiscono flauti e intonano canti che accompagnano danze sacre. Tra miti di mostri e dèi, resistono: si opposero alle missioni gesuitiche, alla Guerra guaraní e alla perdita delle terre, e continuano a lottare per i diritti territoriali e per la forza della loro cultura.