Attraverso un montaggio ironico e a tratti doloroso di filmati di repertorio, il documentario esplora i riti pubblici e istituzionali dell'Italia dal dopoguerra agli anni Ottanta. Dalle inaugurazioni degli anni "felici" del boom economico agli eventi mondani, passando per le parate militari e i funerali di Stato, il film offre una lettura critica di come le cerimonie abbiano rappresentato e plasmato l'identità e il potere nel rapporto tra gli italiani, la Chiesa e lo Stato.
Il documentario è costruito interamente con filmati di repertorio e d'archivio (principalmente dall'Archivio Luce e Rai Teche) e non presenta un cast di attori tradizionale.