Alto 33 m, il Colosso di Rodi fu forgiato con le macchine d’assedio lasciate dall’invasore macedone Demetrio Poliorcete (305 a.C.), trasformando il bronzo nemico in un lucente Helios che vigilava sul porto. Lo scultore Carete di Lindo rivettò lastre di bronzo su un nucleo di pietra e ferro, sollevando il gigante con rampe di legno. Dopo appena 66 anni, un terremoto nel 226 a.C. lo fece crollare; le rovine stupirono i viaggiatori fino alla loro vendita nel 654 d.C. La stessa parola «colosso» — e persino la Statua della Libertà di New York — traggono ispirazione da questo titano di bronzo.