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Perché l'Iran è importante per il Medio Oriente?

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La storia dell'Iran contemporaneo, ovvero della Repubblica Islamica dell'Iran, inizia con la rivoluzione del 1979, ricordata oggi come rivoluzione islamica.

La rivoluzione per abbattere il re del paese, lo scià Reza Pahlavi, in realtà coinvolge diverse forze politiche. Alla fine però i religiosi, guidati dal clero musulmano sciita avranno la meglio riuscendo a mettere insieme le istanze più popolari dei diversi gruppi, nazionalisti, comunisti e liberali.

Così si crea un nuovo Stato secondo il modello della Repubblica Islamica, che unisce elementi democratici ad un modello teocratico. In pratica si crea un sistema in cui è come se il Corano facesse parte della Costituzione.

I religiosi, in particolare la Guida Suprema, che è sia la massima autorità politica che religiosa nel Paese, controllano i media, il sistema giudiziario, la polizia e l'esercito. Inoltre possono porre il veto contro candidati politici che non possono provare di essere musulmani sciiti praticanti e le leggi contrarie alle direttive del Corano.

Allo stesso tempo, però, ci sono un Presidente ed un Parlamento eletti a suffraggio universale.

Subito dopo la rivoluzione, a causa dell'attacco di alcuni manifestanti all'ambasciata americana di Teheran, gli Stati Uniti attivano le prime sanzioni, bloccando l'importazione di prodotti iraniani nel loro territorio.

Nel 1980, poi, l'Iraq supportato sia dagli Stati Uniti che dall'Unione Sovietica, dichiara guerra al nuovo Stato, con l'idea di sfruttare la confusione dopo la rivoluzione per occupare territori strategici, ricchi di petrolio. L'Iran però riuscirà a difendersi bene, continuando anche a crescere grazie all'industrializzazione nella prima metà del decennio.

La guerra, però, causerà un enorme numero di morti e, quando anche l'economia inizia a soffrire, l'Iran firma il cessate il fuoco con l'Iraq nel 1988.

Inoltre, c'è il fatto che gli Stati Uniti inseriscono l'Iran tra i Paesi sponsor del terrorismo. quindi vietano l'esportazione di armi nel Paese sia dalle aziende americane che da quelle dei Paesi loro alleati.

Gli Stati Uniti contro l'Iran creano anche sanzioni secondarie, per punire anche le aziende estere che fanno affari con l'Iran. Nel 1996, con il blocco delle esportazioni USA in Iran che si unisce a quello sulle importazioni, si dà inizio a un vero e proprio embargo.

Eppure l'economia iraniana, nonostante tutto, continua a crescere.

Nel 2002 si scopre che l'Iran sta portando avanti un programma nucleare segreto. Gli Stati Uniti minacciano altre sanzioni ma l'Unione Europea media, convincendo il governo iraniano a sospendere il programma nucleare. Nel 2005 però, con la vittoria dei radicali, gli estremisti, alle elezioni la situazione cambia.

Il Paese riavvia il programma nucleare. Così Stati Uniti, Unione Europea ed ONU applicano nuove sanzioni.

Con le nuove sanzioni l'economia iraniana va in sofferenza. Nel 2013, però, viene di nuovo eletto un governo moderato, che arriverà a siglare nel 2015 il famoso accordo sul nucleare iraniano

Gli ispettori dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica nel 2016 certificano che l'Iran sta rispettando alla perfezione l'accordo. Così, come previsto, Unione Europea e ONU iniziano a ridurre le sanzioni. Gli Stati Uniti però, dicendo di non fidarsi, non lo fanno, sebbene fosse previsto dall'accordo.

Nel 2017 gli USA approvano nuove sanzioni, non legate al nucleare. Poi inviano dei loro ispettori per verificare se l'Iran sta o meno rispettano l'accordo. Anche gli esperti americani però, come quelli internazionali, non trovano niente che non va.

Nel 2018 però, nonostante l'Iran lo abbia rispettato, gli Stati Uniti dichiarano di non voler rispettare l'accordo sul nucleare e applicano nuove sanzioni.

La decisione avrà l'effetto di far eleggere un nuovo governo radicale nel Paese, quello di Raisi. Il Presidente dell'Iran, però, è morto il 19 maggio 2024. Per la legge iraniana, quindi, ci dovranno essere nuove elezioni entro 50 giorni dalla sua morte.

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