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La rivoluzione microbica: un viaggio nell’invisibile dalle profondità del tempo

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Conferenza organizzata dal Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa il giorno 24 gennaio 2024, a cura di Renato Fani, Professore Ordinario di Genetica, Laboratorio di Evoluzione Microbica e Molecolare, Dipartimento di Biologia, Università di Firenze.
Introduce la professoressa Elena Bonaccorsi, direttrice del Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa.

Straordinario mondo quello dei batteri! Invisibili, ubiquitari formano un universo vivente impalpabile, ma straordinariamente variegato ed affascinante. Presenti sulla Terra dall’alba della Vita, più o meno da 4 miliardi di anni, grazie alle loro incredibili capacità metaboliche, possono adattarsi a tutte le possibili condizioni ambientali. Per questo motivo, nel corso dell’evoluzione, sono riusciti a colonizzare ogni possibile nicchia ecologica del nostro pianeta, anche le più estreme, sopravvivendo e moltiplicandosi ad altissime o bassissime temperature, a pressioni enormi (nelle profondità degli oceani), od in ambienti a concentrazioni saline inimmaginabili, capaci di degradare sostanze tossiche e di utilizzare qualsiasi sostanza per la loro sopravvivenza.
Ma è strana, molto strana, la percezione di questo mondo da parte dell’uomo. Nell’immaginario comune, infatti, vengono spesso, se non sempre, associati alle malattie o, comunque, a qualcosa di nocivo. In realtà i batteri “cattivi” sono una frazione esigua, piccolissima dell’intero universo microbico. La maggior parte di essi ha invece effetti così positivi e benefici per tutti gli altri esseri viventi, vegetali, animali e per l’uomo stesso che senza di loro noi non potremmo vivere. Tanto per avere un’idea, nel nostro intestino vivono 100 mila miliardi di batteri, indispensabili per la nostra sopravvivenza. Ancora. Alcuni dei batteri del suolo, gli azotofissatori, funzionano da «concimanti biologici». Altri sono capaci di mangiare le sostanze di rifiuto, e possono perciò ripulire un terreno inquinato, altri ancora possono degradare le plastiche e il ferro, oppure depurare il terreno dai metalli pesanti e addirittura ripulire le acque contaminate da gasolio. Incredibilmente, esistono batteri che producono energia elettrica e, allo stesso tempo, “mangiano” materiali di scarto. Basterebbe quindi poterli studiare in modo più approfondito di quanto non riusciamo a fare adesso e, probabilmente, molto dei problemi che affliggono l’umanità potrebbero essere risolti da questo “micro-cosmo”. I batteri, e i microrganismi in generale, sono quindi depositari di un “tesoro metabolico” di inestimabile importanza, poiché producono un “oceano infinito” di molecole bioattive.
Strano mondo quello dell’invisibile!

Visita: www.msn.unipi.it


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