380 utenti


Libri.itBIANCO E NEROPAPÀ HA PERSO LA TESTAGLI INSETTI vol. 2IL CIMITERO DELLE PAROLE DOLCILINETTE – COMPAGNO DI GIARDINO
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












La storia di WeWork: cosa fare quando il capo è sempre ubriaco

ArcoirisTV
1.6/5 (32 voti)
Condividi Segnala errore

Codice da incorporare

Dimensioni video

Scheda da incorporare

Riproduci solo audio:
Arcoiris - TV
WeWork è un'azienda creata come startup dall'israeliano Adam Neumann e dallo statunitense Miguel McKelvey nel 2010. La società si occupa di affittare spazi di co-working in edifici che prende a sua volta in affitto. A fine 2023, dopo anni con i bilanci in profondo rosso, le divisioni di WeWork in Stati Uniti e Canada hanno dichiarato bancarotta.

La storia di WeWork iniziò nel 2008 quando Neumann e McKelvey crearono Green Desk, una società che in modo simile a come farà WeWork affittava spazi di co-working in un edificio preso in affitto. Nel 2010 vendettero la società al proprietario dell'edificio e con i soldi ricavati fondarono WeWork.

L'idea era di creare spazi di lavoro comuni il più possibile vivibili e che incoraggiassero la creazione di un senso di comunità tra i clienti che ne fanno parte. Il tutto operando solo con edifici in affitto, il che aumenta i costi fissi per la società ma le permette di espandersi rapidamente pur senza partire con troppi soldi.

Infatti, prendendo edifici in affitto non devono sostenere l'investimento per comprarli, potendo così espandersi molto più rapidamente.

Il fatturato della società, infatti, riuscì a crescere a ritmi impressionanti, arrivando anche a raddoppiare da un anno all'altro.

Nel frattempo la società inizia a diversificare, avviando attività diverse dal co-working come una scuola per i più piccoli e delle palestre. Adam Neumann, come CEO, diventa sempre di più il volto della società. Con il suo stile, per molti versi hippie, ricorda a molti il personaggio di Steve Jobs. Così in poco tempo conquista il pubblico.

Nel 2017, allora, WeWork attira l'attenzione di SoftBank, la holding guidata dal famoso investitore giapponese Masayoshi Son, che arriverà a valutare la società 47 miliardi di dollari.

Sembra andare tutto bene finché nel 2019 WeWork, che per poco tempo cambiò nome in WeCompany, provò a quotarsi in Borsa. Per farlo, infatti, dovette pubblicare tutti i dati di bilancio. Così si scoprì che, nonostante il fatturato in crescita, WeWork era in forte perdita. I costi superavano le entrate per miliardi di dollari.

E non solo. Si scoprì che Adam Neumann aveva usato più volte i soldi della società, con diversi pretesti, per spese personali di lusso. Creando anche nuove divisioni solo per mettere a capo amici e parenti.

Senza contare che inizia a bere in continuazione alcolici sul lavoro.

Così, a inizio 2020, Neumann viene convinto a dimettersi vendendo buona parte delle sue quote di WeWork.

Anche senza Adam Neumann, però, la società continua a non essere in buone acque. All'inizio si pensa sia colpa della pandemia ma anche nel 2022 la società registra una perdita di oltre 2 miliardi di dollari.

La nuova dirigenza quindi, a fronte dei debiti accumulati, ha dovuto dichiarare bancarotta nelle divisioni che operano in Canada e Stati Uniti, dove la società sarà obbligata a riorganizzarsi per andare in utile o, se non ci riesce, dovrà vendere i suoi asset per ripagare i creditori.

Le attività però, almeno per ora, vanno avanti normalmente nelle divisioni nel resto del mondo.

Visita: startingfinance.com


Per pubblicare il tuo commento, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Riceverai una email con la richiesta di conferma.