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Germania: da economia fallita a locomotiva d'Europa

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L'immagine della Germania come l'economia più forte e solida in Europa si è affermata come non mai dopo la crisi del 2008.

Eppure nella storia recente, solo pochi decenni fa, la Germania fu definita dal The Economist "il malato d'Europa". La Germania era considerata il Paese europeo con più problemi strutturali. Tanto che a fine anni '90 si prevedeva sarebbe entrato in una lunga fase di crisi.

Ciò soprattutto a causa dei problemi dovuti al riassetto istituzionale dopo la riunificazione di Germania Est e Germania Ovest.

Il Paese, dopo la riunificazione, si trovò con un alto livello di disoccupazione. Tuttavia, le politiche del governo per contrastarlo portarono, per l’aumento della spesa pubblica, ad alzare le tasse, soprattutto quelle sul lavoro. Così, rendendo più costoso assumere, la disoccupazione continuava a salire, avviando il rischio di una crisi dei consumi.

Un crollo della domanda nel mercato interno.

Inoltre, con la concorrenza di nuove potenze industriali, come la Cina al tempo emergente, visto il peggioramento della competitività tedesca dato dal mercato del lavoro, anche sul lato delle esportazioni si prevedeva una crisi. Il che, dal punto di vista meramente economico, sarebbe stato ancora più grave, visto che l’export rappresenta circa la metà del PIL annuo tedesco.

Eppure, smentiranno le previsioni, grazie alle radicali riforme dell’Agenda 2010 avviata dal secondo governo guidato da Gerhard Schröder, del partito SPD. Le riforme erano molto dure, riducendo garanzie e diritti per i lavoratori. Come prevedibile non piacquero all’elettorato socialista dell’SPD, facendo perdere al partito le elezioni del 2005, a vantaggio del CDU di Angela Merkel, che manterrà la maggioranza per oltre 20 anni.

Quando gli effetti delle riforme arrivarono disoccupazione e competitività migliorarono in modo evidente. Soprattutto, continuarono a farlo anche con la crisi del 2008. E nonostante il forte calo del PIL tedesco nel 2009, la situazione restò del tutto stabile e l’economia tornò subito a crescere. A differenza che in altri Paesi europei.

Ma ciò in buona parte proprio perché gli strumenti dell’Agenda 2010 dovevano servire proprio per affrontare un periodo di crisi. Quindi anche dopo il 2008, a differenza di altri Paesi, erano preparati.

Consolidando così la Germania come la maggiore economia europea.

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