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Dalle crociere, ad un mare di plastica, alla deforestazione - Falò

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Crociere, il prezzo del sogno di Sophie Roland e Aymeric Guillot

Dopo la crisi generata dalla pandemia, le crociere stanno tornando verso le cifre del 2019, anzi in Italia le previsioni parlano addirittura di un boom che porterà in mare 13 milioni di persone, cifra record per il settore. Le persone sono attratte soprattutto dalle navi: mastodonti del mare che offrono ogni sorta di possibile evasione a prezzi contenuti. Ma un prezzo da pagare c’è e lo sopportano soprattutto l’ambiente e il personale. Nonostante gli sforzi profusi dalle compagnie per migliorare la situazione, il trasporto marittimo resta estremamente inquinante. E le condizioni di lavoro sono dure: in mare si firmano contratti che sulla terraferma sarebbero fuori legge in molti paesi.

Coca-Cola, una sete di plastica di Laura Mulholland

A milioni galleggiano in mare, giacciono ai bordi delle strade, rotolano alle periferie delle città. E saranno sotto i nostri occhi per un pezzo: le bottiglie di plastica impiegano quasi 500 anni per degradarsi. Intanto, con incidenza crescente, uccidono gli animali che le ingeriscono, soprattutto negli oceani. E allora, cosa fa la grande industria alimentare per ridurne l’impatto? Non molto a giudicare da questa inchiesta, che ha messo sotto la lente Coca-Cola. L'azienda si è impegnata a rendere i suoi imballaggi riciclabili al 100% e a raccogliere e riciclare ogni bottiglia entro il 2030. Ma non sembra che il famoso marchio riuscirà ad onorare questi impegni.

Deforestazione in Cambogia di Nicola Scevola e Marzio Mian

Chiunque difenda le foreste cambogiane rischia di finire nel mirino dei funzionari governativi, più interessati a proteggere il traffico di legname che gli alberi.

Visita: www.rsi.ch


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