La sua assenza è come il cielo
Appunti intorno a Diario di un dolore di C.S. Lewis
L'incontro si è svolto durante la XIX edizione di Torino Spiritualità "Agli assenti. Della morte ovvero della vita".
con Massimo Recalcati, psicoanalista
letture di Sax Nicosia
ideazione e selezione testi Armando Buonaiuto
traduzione Anna Ravano, si ringrazia Adelphi Edizioni
in collaborazione con SOCREM – Società per la Cremazione Torino
Professore di Letteratura medievale e rinascimentale, critico letterario, saggista, apologeta cristiano e romanziere (sua la celeberrima saga delle Cronache di Narnia), Clive Staples Lewis è già popolarissimo quando incontra Joy Davidman, poetessa americana che diverrà sua moglie. Ma il matrimonio dura poco: solo quattro anni più tardi, il 13 luglio 1960, la donna muore di cancro e Lewis è sopraffatto da una disperazione violenta, che scuote anche la sua fede. Diario di un dolore è la cronaca di quella sofferenza, dei suoi labirinti, delle proteste rabbiose e delle lacrime. Ma anche della ricerca di una via di uscita dall’afflizione, perché «l’abbandono al dolore, invece di legarci ai morti, ce ne distacca. Questo mi diventa sempre più chiaro. È proprio nei momenti in cui la pena è meno forte che Joy invade di colpo la mia mente nella sua piena realtà, nella sua alterità. E questo fa bene». Mentre la voce di Sax Nicosia attraversa le pagine del diario, Massimo Recalcati raccoglie le domande, le emozioni, le ribellioni di Lewis per tracciare un’intensa anatomia della perdita. Ma anche della luce che da essa può raggiungerci.