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Affari oscuri: Ascesa e declino della mafia americana

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La mafia italiana iniziò ad essere presente negli Stati Uniti da fine ‘800, quando si intensificò l’immigrazione dall’Italia.

All’inizio l'attività dei mafiosi, soprattutto siciliani, si concentrava soprattutto sul chiedere il pizzo all’interno dei quartieri italiani. Concentrandosi sulle attività che svolgevano anche attività illegali, come le bische clandestine.

Le cose cambiarono quando nel 1919, gli Stati Uniti resero illegale l’alcol. Con il proibizionismo il potere e l’importanza della mafia in america aumentò come non mai. Grazie al traffico di alcolici.

Poi, mentre negli Stati Uniti giravano sempre più soldi, in Italia arrivò il fascismo. Fascismo che avvio politiche di contrasto molto forte contro le mafie, soprattutto in Sicilia. Così, viste le nuove opportunità in America e la situazione diventata più difficile in Italia, sempre più mafiosi decisero di emigrare.

Così le fila della criminalità organizzata italiana in America si ingrossarono sempre di più e al contempo muoveva sempre più soldi. Fino al punto di diventare praticamente egemone. Arrivando anche ad avere il potere di influenzare la politica.

Con un giro di così tanti soldi, però, i conflitti tra i diversi gruppi mafiosi diventarono sempre più accesi nel corso degli anni ‘20. Conflitti che sfoceranno in una guerra di mafia da cui emergerà il boss Salvatore Lucania, detto Charles Luciano o anche Lucky Luciano.

Nel 1931 il boss era ormai diventato egemone. Nessuna delle organizzazioni rivali aveva più la forza di contrastare la sua. Ma Charles Luciano, invece di approfittarne e basta decise di sfruttare la situazione in modo più strategico.

Realizzò che, collaborando, i diversi gruppi mafiosi in America avrebbero potuto fare molti più soldi che facendosi la guerra. Così, organizzò per la prima volta la “Commissione”, in cui si riunivano i boss principali del Paese. Per decidere linee comuni e stabilire collaborazioni.

La mafia siciliana era sempre stata molto gerarchizzata, tuttavia era chiusa in singoli gruppi. Il modello della “Commissione” dei boss per collaborare anche tra diverse famiglie, però, alla fine si affermerà anche in Italia.

È proprio a inizio anni ‘30 con la prima “Commissione” che, si racconta, Charles Luciano usò per la prima volta il termine “Cosa Nostra” per riferirsi alla mafia siciliana. Che proprio allora iniziava ad essere strutturata davvero come un’organizzazione criminale unitaria.

Negli anni le attività della mafia in america, così, crebbero ancora. Nonostante la fine del proibizionismo e l’arresto, nel 1936, di Luciano.

Ma il loro potere ormai era diventato troppo grande. Tanto che, durante la seconda guerra mondiale, l’intelligence americana liberò il boss per poter avere il sostegno dei mafiosi italoamericani.

Sia per fare controspionaggio che per sfruttare i loro contatti in Italia. Tuttavia, il sostegno dell’intelligence permise anche loro di intensificare ancora le attività illegali.

Il loro dominio andò avanti fino agli anni ‘50. Dopo il loro potere negli Stati Uniti iniziò a calare. Per via delle sempre più frequenti indagini e per l’emergere di nuovi contesti criminali altrettanto o più forti di quello siciliano.

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