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Il Re del ghiaccio - Storia del freddo I

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Un imprenditore ossessionato da un’idea folle, un medico appassionato di invenzioni, un assistente ingegnoso, uomini d’affari senza scrupoli, marinai imprudenti, doganieri sorpresi e politici come sempre sensibili al denaro più che agli ideali, diedero vita a una rivoluzione tecnologia e commerciale che è oggi parte integrante delle nostre agevoli esistenze. Questa è la storia delle macchine del ghiaccio che hanno cambiato la vita di ognuno di noi, l’economia (con tutto ciò che ne consegue), la geografia, la politica e perfino i nostri gusti.

Nell’estate del 1844 una singolare compagnia americana decise di esporre a Londra, al centro di una lussuosa vetrina un blocco di ghiaccio. Limpidissimo, a tal punto da consentire perfino la lettura del giornale che veniva appositamente lasciato dietro a questo cubo cristallino. Nessuno ne aveva mai visto uno così, perlomeno uno così grande e in piena estate inglese. Eppure la Wenham lake ice company ci era riuscita.
L’acqua ghiacciata di un lago statunitense stava lì, in estate, a destare curiosità negli occhi dei londinesi, paralizzati dalla sua purezza e dalla limpida e sincera domanda: bello, ma cosa ci fa qui, in vetrina? È in vendita? E cosa ci dovrebbe servire?

Infatti. E pensare che portarlo fin lì era stata un’impresa immane. Non tanto portare un singolo blocco, quanto avviare un’attività redditizia basata proprio sul commercio del ghiaccio.
Effettivamente trasportare ghiaccio da una parte all’altra del globo  -senza celle frigorifere s’intende- pareva anche ai più audaci “il capriccio di una mente malata”, anche perché nessuno ne vedeva l’utilità appunto. Nessuno, tranne uno.

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