L’evasione fiscale in Italia vale circa 100 miliardi di euro l’anno secondo le stime dei governi. Secondo altre analisi internazionali però, che usano metodi di calcolo diversi, la cifra arriverebbe quasi a 200 miliardi l’anno.
Le dichiarazioni dei redditi in Italia sono quasi da Paese povero, non sono in linea con il livello di consumi registrati nel Paese.
Infatti, si stima che in realtà circa il 28% delle tasse in realtà dovute siano evase. Un numero in miglioramento negli ultimi anni ma comunque molto alto.
L’Italia è in effetti il Paese con l’evasione fiscale più alta d’Europa, sia in termini assoluti che in percentuale sul PIL.
Ma perché gli italiani evadono tanto? Nel tempo sono state date diverse risposte a questa domanda, definite come tesi quantitative, strutturali, legistiche, amministrative e comportamentali.
Quel che si sa con certezza è che il problema è iniziato subito dopo l’unità. Fin dai primissimi anni dell’Italia, infatti, si alzarono molto le tasse. Allo stesso tempo, però, i controlli erano molto carenti e già c’erano frequenti condoni fiscali.
I condoni dall’unità ad oggi, saranno oltre 80. In media circa 1 ogni 2 anni.
Un’evasione così alta da una parte causa problemi alle casse pubbliche e porta i governi ad alzare le tasse per coprire lo stesso le spese. Quindi di fatti scaricando un peso ancora maggiore su chi le paga tutte.
Soprattutto, però, i problemi di un’evasione tanto alta emergono in situazioni di crisi. Quando il governo deve intervenire, oltre ad avere meno risorse, dovrà usare dati in buona parte falsati. Quindi, non potrà agire in modo efficace a supporto di imprese e professionisti in difficoltà.
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