Credit Suisse di recente è quasi fallita. Per salvarla è stato necessario un forte intervento della Banca Centrale Svizzera. Inoltre, lo Stato elvetico ha obbligato UBS a comprare l’ex colosso finanziario, inglobandone le attività.
La causa scatenante diretta è stata la vicenda del fallimento di Silicon Valley Bank ma, in realtà, Credit Suisse era già da tempo in forte difficoltà.
Innanzitutto, c’è il fatto che la Svizzera ha eliminato la legge sul segreto bancario, che spesso permetteva alle banche del Paese di aiutare i più ricchi del mondo a evadere le tasse. Per averlo fatto, con i controlli seguiti alla fine del segreto bancario, è stata coinvolta in grossi processi per reati fiscali negli Stati Uniti ed in Italia.
In seguito ci sono stati diversi altri scandali. Uno è lo Spygate, in cui si scoprì che la banca faceva illegalmente controllare da investigatori privati suoi dipendenti ed ex dipendenti.
Poi il caso di riciclaggio per conto di un grosso trafficante di droga. Infine, tra 2021 e 2022, arrivano i disastri finanziari di Greensill Capital e Archegos, che costano ai clienti della banca circa 8 miliardi di dollari.
Così, con la reputazione a terra ed i clienti in fuga, arrivò il fallimento di Silicon Valley Bank e la preoccupazione per tutto il settore bancario.
Così gli investitori, visto il momento difficile, decidono di liberarsi in massa dei titoli legati alla banca che, così, è arrivata quasi al fallimento.
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