209 utenti


Libri.itCIOPILOPI MARZO 2024 – SULLA MORTE E SULLA VITASCHIAPPETTA È MOLTO SENSIBILEKINTSUGIIL VIAGGIO DELLA MADREPERLA 3 – L’OMBRA DELLE PIETRECOSÌ È LA MORTE?
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Scrivere con la luce: il 9 gennaio 1839 nasce la fotografia - Il Dagherrotipo

ArcoirisTV
2.4/5 (74 voti)
Condividi Segnala errore

Codice da incorporare

Dimensioni video

Scheda da incorporare

Riproduci solo audio:
Arcoiris - TV
“Ho costretto il sole a dipingere per me!”.

Con queste parole il grande Daguerre raccontava l’invenzione della fotografia. Oggi siamo abituati a questo magnifico strumento che ci permette di osservare l’altrove in qualunque momento, ma immaginate la gioia e lo stupore di un uomo che dopo anni di lavoro era riuscito a scrivere con la luce (foto-grafia appunto).

Louis Jacques Mandé Daguerre era nato nel 1787. Pieno di vita e di passione: era un funambolo, un giocoliere, ma la sua vena artistica era incontenibile quando prendeva in mano il pennello. Studiò con il grande Pierre Prévost, pittore francese ideatore di questi enormi quadri che riproducevano avvolgenti panorami.

Capite? il giovane Daguerre, voleva superare il suo maestro e rappresentare con sempre maggiore precisione la realtà. Iniziò a impratichirsi realizzando scenografie stupefacenti per il teatro poi diede vita al Diorama, qualcosa che non era mai stato realizzato prima: dipinti ancora più realistici grazie a ingegnosi giochi di luce che ammaliarono centinaia di parigini.

Infine, dopo anni di esperimenti, inventò quel sistema che oggi porta il suo nome: il dagherrotipo.

Si trattava di esporre in una camera oscura per poco più di 15 minuti una lastra di rame ricoperta di argento cosparso di iodio, per poi svilupparla con vapori di mercurio. Et voilà: la luce impressionava l’argento e l’immagine magicamente compariva. Si otteneva così un positivo (cioè oggi diremmo la fotografia vera e propria) che non era riproducibile e veniva incorniciata e protetta da due vetri sigillati. Per quanto nel giro di pochi anni il mondo avrebbe preferito il metodo dell’inglese William Talbot, l’invenzione di Daguerre era epocale.

Pareva impossibile: molti non credevano alle sue dimostrazioni e pensarono che si trattasse di una delle tante truffe ideate da un ciarlatano. Daguerre pensò dunque di contattare la vivace comunità scientifica parigina. Fu l’astronomo e matematico François Arago a capire che si trattava di una straordinaria invenzione.
Così il 9 gennaio 1839 l’Accademia delle scienze diede l’annuncio di questa epocale invenzione, che veniva donata al mondo intero, cambiandolo per sempre.

Per pubblicare il tuo commento, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Riceverai una email con la richiesta di conferma.