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Tiscali: quando in Italia è esplosa la bolla dotcom

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Tra gli anni ‘80 e ‘90, gli Stati Uniti prima e l'Europa poi, hanno dato il via alla liberalizzazione di alcuni settori pubblici.

Anche l’Italia ha seguito le direttive europee. Gli obiettivi di questo “turboliberismo” erano il risanamento del bilancio pubblico, il miglioramento dell’efficacia e della qualità di alcuni servizi e l’apertura dei mercati alla concorrenza.

Il settore delle telecomunicazioni, o TLC, è stato privatizzato nel 1998.
Dopo il 1998, Telecom ha visto l’ingresso di una serie di competitor, tra cui Wind, Omnitel e anche Tiscali.

Tiscali viene fondata nel 1998 a Cagliari da Renato Soru.
A un solo anno dalla sua fondazione, Tiscali lancia l’offerta che rivoluzionerà il settore: internet gratis per tutti.

Tiscali è stata la prima società di TLC ad aver contribuito alla diffusione di internet nelle case degli italiani.

Ed è anche tra le prime società tech a quotarsi in borsa, nonché la prima società sarda a farlo.

Dopo un periodo di rapida espansione e crescita della capitalizzazione di mercato, Tiscali vuole espandersi anche nel resto d’Europa.

Con lo scoppio della bolla speculativa che si era creata intorno alle società tech, il prezzo di Tiscali crolla.

A questo punto Tiscali si focalizzerà sul mercato italiano, vendendo varie divisioni estere che aveva acquisito, e cercherà di sistemare la sua situazione finanziaria non delle migliori.

Infatti nel 2009 viene anche segnata nella lista nera della Consob tra le società che devono presentare con cadenza mensile un resoconto sulla loro situazione finanziaria.

Tiscali non riuscirà più a riprendersi e nel 2022 ha comunicato la sua intenzione di fondersi con Linkem.

Visita: startingfinance.com


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