Ruja Ignatova ha truffato migliaia di persone con una criptovaluta: OneCoin. Secondo le accuse, in soli 3 anni dal 2014 al 2017, avrebbe truffato più di 3 milioni di persone per un guadagno personale di oltre $10 miliardi di dollari. Come ha fatto? E soprattutto, qual è la storia della “Crypto Queen”?
Ruja Ignatova nasce in Bulgaria nel 1980. Emigra in Germania a soli 10 anni e nel 2005 consegue il dottorato in diritto privato europeo all’università di Costanza. Successivamente, studia ad Oxford e lavora 5 anni alla McKinsey & Company, una tra le società più prestigiose nell’ambito della consulenza strategica.
Verso la fine del 2014 Ruja Ignatova fonda il progetto OneCoin: una criptovaluta che in soli due anni avrebbe superato Bitcoin, rendendo ricchissimi gli investitori che avrebbero creduto nel progetto. Investendo in OneCoin, avresti potuto guadagnare milioni di dollari e lasciare il tuo lavoro. Peccato che fosse solo una truffa.
La rapidissima diffusione del progetto, ottenuta grazie ad un uso illecito del multi-level marketing, fa sì che Ruja Ignatova e il team di OneCoin inizino ad attrarre investitori da tutto il mondo, compresa l’Italia. Organizzano conferenze in tutto il mondo, promettendo a tutti guadagni assicurati.
Il problema? OneCoin non è neppure costruito su una Blockchain, quindi non è una vera criptovaluta come Bitcoin. Il suo valore è unicamente determinato dalla promessa di diventare milionari.
Nel 2018 arrivano i primi arresti: durante l’organizzazione di un evento per OneCoin, vengono arrestate 18 persone. Ruja Ignatova sparisce nel nulla. Il fratello Konstantin Ignatov prende il suo posto, ma viene arrestato a Marzo 2019. Il processo termina nel 2021 e sia Ruja che la sua crypto vengono dichiarati in fallimento.
Ad oggi, Ruja Ignatova è latitante: questa truffa le ha fruttato più di $10 miliardi di dollari, se consideriamo il valore attuale dei bitcoin rinvenuti nel portafoglio della Crypto Queen.
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