Se doveva essere una recensione vera e propria si sarebbe dovuto parlare anche dei tempi inutilmente dilatati e di dialoghi superflui e a volte ridicoli, necessari a nascondere la pochezza della sceneggiatura e non ad approfondire debitamente il senso dei vari accadimenti. Ecco che però sarebbe stata necessaria un'altra mezzora al discorso, e non la merita. Meglio concentrarsi sull'infezione che, dall'occidente, inizia a far degenerare quel che di valevole la cinematografia coreana stava iniziando ad esprimere.