Venerdì 22 settembre 2017
Palazzo delle Arti "Beltrani" di Trani
Dialogo tra Remo Bodei, Guido Tonelli e Giorgio Zanchini
Da tempo immemorabile gli uomini hanno guardato il cielo con ammirazione e timore, cercandovi segni e indicazioni per il loro futuro, costruendo immaginarie costellazioni, ma nel tempo, e con il progredire delle conoscenze, trovandovi un ordine perfetto e una bellezza calcolabile e da imitare. Per millenni la politica ha cercato di trapiantare sulla Terra questo irraggiungibile ordine celeste. Ci si può oggi domandare, non senza meraviglia, come mai la visione degli astri sia stata talmente importante da costituire l’unico spettacolo degno di essere osservato? Rispetto al perfetto ordine del cosmos ricostruito dalla scienza moderna da Galileo a Newton e oltre, la ricerca contemporanea –che lavora con possente strumentazione sull’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande– ha scoperto un ordine ancora più complesso, non statico, ma dinamicamente fragile, espressione di un equilibrio instabile dell’intero universo, che potrebbe collassare in ogni momento e cancellare la rigida separazione tra la condizione di mortalità degli uomini e di tutti i viventi e la pretesa eternità del mondo. Quali conseguenze trarre da questa nuova consapevolezza?