La velocità della luce nel vuoto è una delle grandezze più importanti in fisica: il suo valore definisce la struttura stessa dello spaziotempo e stabilisce il modo in cui la massa può essere convertita in energia, e viceversa. Inoltre, il fatto che essa sia una costante identica per qualunque osservatore e che non possa essere superata è alla base della teoria della relatività.
Oggi praticamente tutti sanno che la velocità della luce nel vuoto è circa 300 mila chilometri al secondo. È un valore enorme, talmente grande da sembrarci praticamente infinito nella vita quotidiana. Nel tempo che impieghiamo a schioccare le dita la luce può fare molte volte il giro del mondo o coprire la distanza tra la Terra e la Luna. Ma allora come hanno fatto gli scienziati del passato a convincersi che la velocità della luce non è infinita, e a misurarla?
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